L’altra faccia della medaglia di essere i “migliori”

Se l’Italia arriva seconda agli Europei di calcio, i calciatori azzurri sono gli idoli della nazione per anni. Se vinciamo il vincibile nella scherma invece è normale, scontato, o peggio: “è facile”, “siete in pochi, ci riuscirebbe chiunque, non è di certo un successo così eclatante”. In Italia, in Italia funziona così. Si ricordano di noi solo per qualche settimana all’anno, quando ci sono le Olimpiadi e tutti si “sentono vicini” al movimento schermistico tricolore.

Forse pochi di voi ne saranno al corrente, ma in questi giorni a Novi Sad (Serbia) si stanno svolgendo gli Europei Under 20 ed Under 17 di scherma. Non voglio elencarvi tutte le medaglie vinte, vi dico solo che per esempio oggi Federica Isola ha conquistato l’ennesimo ORO nella spada femminile Under 17, mentre Neri e Mignuzzi hanno monopolizzato la finale di sciabola maschile nella stessa categoria. Se vi sembra poco, banale, scontato, potete smettere di leggere, queste parole non sono rivolte a voi. A, per dire, ieri Rossini e Pappone hanno monopolizzato un’altra finale, quella di fioretto femminile Under 17. Solo questi cinque talenti azzurri hanno regalato all’Italia 3 ORI e 2 ARGENTI “EUROPEI”. Vorrei davvero fare i miei più sentiti complimenti a questi ragazzi, perchè so apprezzare tutto l’impegno, i sacrifici (soprattutto in uno sport considerato “minore” come il nostro) e la dedizione che sta dietro a risultati di questa entità.

A molti italiani queste performances di assoluto ed indiscutibile livello sembreranno una cosa “normale”, perché la scherma italiana li ha abituati bene; li abbiamo abituati a vederci vincere e sanno che siamo la Nazionale piú “forte” e “vincente” al mondo (nel nostro caso le due cose coincidono, ma ricordiamoci che non é cosa scontata di per sé), io mi sento di dire che questi risultati non vanno affatto normalizzati… perché sono ECCEZIONALI come ECCEZIONALI sono i nostri portacolori under20 e under17!!! É bene che se ne parli e che sia dato il giusto merito e risalto a chi se lo merita per davvero, una buona volta!

Questa è l’altra faccia della medaglia dell’essere i migliori: l’essere abituati – e abituare chi si identifica in te – a vincere, diventa un’arma a doppio taglio; chi ti circonda non ti attribuisce il giusto merito, non facendoti apprezzare a pieno la portata di un TUO successo, ma soprattutto si sente in dovere di pretendere da te (dai nostri ragazzi in questo caso), sempre e comunque, quei risultati “eccezionali” a cui li hai sempre abituati, rischiando di incappare nell’errore di considerarli “scontati”, svuotandoli del loro immenso valore e normalizzando un’impresa!
La scherma ci ha abituati troppo bene, è proprio così.

Photo by Augusto Bizzi (FIS – Federazione Italiana Scherma)

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